Quella di quest’anno, non è un’estate che possa definirsi tranquilla per la Puglia, a diversi livelli. Ad investire la regione del tacco d’Italia, roghi di vaste aree, indagini su presunti concorsi truccati, proteste per un diritto allo studio poco considerato e dichiarazioni politiche del Presidente Emiliano per esponenti evidentemente di estrema destra. A chiedere spiegazioni su tutto ciò è l’Udu Lecce, sindacato studentesco dell’Ateneo Salentino.
A intravedere una crisi nella nostra regione è l’Unione degli Universitari di Lecce: “Ci domandiamo ormai da diverse settimane – scrivono in un comunicato gli studenti – in che stato di salute versi la nostra bella Puglia e le risposte sono sempre tristi e imbarazzanti.”
Un momento critico che per Udu si starebbe sviluppando a partire dall’Amministrazione regionale di centro-sinistra, rappresentata dal Presidente Michele Emiliano. Nel comunicato stampa diffuso in queste ore, Udu Lecce si sofferma sull’appoggio confermato da Emiliano al Sindaco di Nardò, Pippi Mellone, con chiari trascorsi di estrema destra. Insomma, non propriamente – almeno in una visione politica lineare – il vicino più prossimo al Partito Democratico e al centro-sinistra. “Non ci sono dubbi quindi sull’orientamento politico del sindaco di Nardò – spiegano gli udini –, ci chiediamo però cosa ormai tenga vivo il rapporto politico che da anni lega Emiliano e Mellone.” Una “domanda alla quale non riusciamo a dare risposta” – scrivono gli studenti.
A concludere il punto su Michele Emiliano è direttamente il portavoce di Udu Lecce, Andrea Micoli: “Come sindacato studentesco di sinistra, come Udu Lecce, come esponenti della nostra generazione non ci sentiamo rappresentati da tale amministrazione, e sentiamo traditi i valori in cui crediamo.”
Non meno importante, nella nota diffusa, è il passaggio sulle ultime notizie che riguarderebbero l’Agenzia per il Diritto allo Studio della Puglia. Infatti, come si legge nelle cronache giudiziarie di questi giorni, l’Adisu “è sotto l’occhio della procura e della guardia di finanza – rileva l’Udu Lecce –, le motivazioni sarebbero da ricercare in una gestione dei concorsi non chiara e trasparente ed un’apparente immissione negli stessi di un’università campana privata.” Ed effettivamente – scrivono i colleghi delle sezioni baresi – si potrebbe trattare di concorsi truccati e manovre politiche proprio per la nomina del Presidente Adisu, ruolo vacante da diversi mesi.
Pur esplicitando il proprio garantismo sulla vicenda, gli studenti del sindacato con il sole affermano “che ancora una volta la regione si dimostra distante dalle reali necessità degli studenti e delle studentesse con particolare riferimento al mantenimento del diritto allo studio che dovrebbe essere loro garantito.” Il riferimento diretto è, e non potrebbe essere altrimenti, a quel Bando Adisu 2021/2022 che, come abbiamo già riportato, è uscito con ritardo, rispetto alle consolidate tempistiche, “comportando – sottolinea Udu Lecce – disagio ed un assoluto senso di incertezza ed abbandono in qualsiasi studente e studentessa.”
Come si diceva, quest’estate per la Puglia (e non è l’unico territorio) è arroventata non solo per il grande caldo che la sta caratterizzando, anche per i numerosi roghi e la conseguente distruzione di vaste zone verdi. Una situazione – si legge nel comunicato udino – non nuova per la nostra regione, che l’Udu Lecce lega ad un altro problema che investe da anni il territorio: “Ogni anno perdiamo ettari ed ettari di verde – spiegano –, consumati da roghi di origine dolosa nella quasi totalità dei casi, complice la risoluzione sbrigativa e insufficiente per affrontare l’emergenza xylella.”
Ultimo aspetto rilevato nel comunicato, ma non per importanza, è quello dell’indennità di fine mandato per consiglieri ed assessori regionali pugliesi, reintrodotta dopo quasi dieci nell’assise pugliese del 27 luglio scorso. “La manovra – sottolineano gli udini – avrà valenza retroattiva andando così a ricoprire anche gli anni trascorsi dal 2013 ad oggi”, grazie ad un emendamento al provvedimento sui debiti fuori bilancio. “Si parla di circa 7mila euro lordi annuali per ogni beneficiario – concludono sul punto –, una vera e propria spesa pubblica per una regione che forse avrebbe beneficiato maggiormente di investimenti nell’istruzione o nei trasporti.”
Insomma, la Regione Puglia sembra non vivere un momento positivo, tra posizionamenti e appoggi politici non del tutto chiari – almeno all’apparenza –, indagini su presunti concorsi truccati, una gestione ambientale insoddisfacente, la garanzia per un diritto allo studio inceppata e debiti di bilancio infruttuosi. Non è certamente un momento felice per la politica e l’economia in generale, ma sarebbe giusto pretendere una impostazione e un atteggiamento differente rispetto alle difficoltà, soprattutto quando ancora cerchiamo di uscire dal tunnel pandemico.